Macchi assolto
E adesso come la mettiamo? E’ sicuramente uno degli interrogativi che Fabrizio Macchi si sarà posto subito dopo aver ricevuto saputo della sua assoluzione. L’annuncio è di qualche giorno fa, una notizia che ha resto felice l’atleta varesino ma che allo stesso ha un risvolto amaro. L’assoluzione infatti è arrivata troppo tardi, ormai le paralimpiadi sono finite e Fabrizio dovrà attendere altri quattro anni per il suo riscatto.
Ricordiamo che il ciclista era stato escluso giusto qualche giorno prima dell’avvio delle Paralimpiadi di Londra, accusato di aver frequentato il dottor Ferrari, il medico coinvolto in numerosi casi di doping (tra cui il caso Armstrong e Shwazer) e radiato a vita negli Stati Uniti. L’esclusione era stata decisa lo scorso 24 agosto dopo che la Procura Coni aveva deferito l’atleta al Tna con la richiesta di 8 mesi di squalifica. Macchi, che comunque non era mai risultato positivo ad alcun test, aveva sempre professato la propria innocenza, confermando la frequentazione della figlia del medico al solo scopo di aiutarla nella preparazione della sua tesi dedicata alla disabilità nello sport.
E ora il Tribunale Nazionale Antidoping ha assolto il ciclista paralimpico Fabrizio Macchi, osservando come non risultino pagamenti né programmi di allenamento, ma solo una frequentazione con Ferrari tra il febbraio e il maggio 2007, epoca in cui l’atleta varesino non era ancora tesserato per la Federciclismo, con il solo scopo di aiutare la figlia del medico.
Resta il fatto che Fabrizio sarà felice di aver dimostrato la sua innocenza, ma allo stesso tempo sarà adirato perché gli hanno fatto perdere l’opportunità di disputare la sua quarta olimpiade e di sognare una medaglia, che poteva essere anche d’oro…
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