Walter Groppi ce l’ha fatta: il giro d’Italia di handbike è suo
È stato un dominio, quello che Walter Groppi ha imposto al Giro d’Italia di Handbike, categoria MH3: il Piacentino ha infatti conquistato la vetta della classifica fin dalla prima tappa e non l’ha mai lasciata fino al successo finale.
Un successo figlio del talento del portacolori del team Equa, di anni di allenamento e di una buona dose di spirito di sacrificio: infatti il corridore ha dovuto affrontare la preparazione alla competizione con un dito rotto (eredità di una caduta durante l’allenamento) e si è trovato a superare notevoli ostacoli, come la rottura dello schienale a Castel Di Sangro; mai però permettendo che questi inconvenienti lo fermassero nella sua corsa all’oro.
La dimostrazione della determinazione di Groppi a vincere si può anche vedere guardando i meri risultati: infatti il corridore, tolta la tappa di Castel Di Sangro e quella di Pavia, è sempre arrivato a podio sia nelle tappe più affini alle sue caratteristiche di scalatore che nelle tappe meno adatte come le cronometro, grazie anche al supporto costante degli altri membri del team.
Proprio il team è stata una delle chiavi della vittoria, in particolare il rapporto che si è creato col veterano della squadra Paolo Cecchetto, elemento navigato che non ha mai lesinato il suo aiuto dall’alto della sua esperienza. Nelle parole di Walter emerge anche un rapporto molto stretto col presidente Spada, che viene profusamente ringraziato per gli sforzi che questi fa per poter permettere alla squadra di continuare a competere.
Dopo questo exploit viene naturale pensare che Groppi possa essere selezionato per quello che è il sogno di ogni atleta: gareggiare alle Olimpiadi; tuttavia il campione preferisce mantenere almeno a parole un profilo basso per non rischiare di mettere le mani troppo avanti, pensando prima al breve periodo ed alla pianificazione del 2016. Una scelta prudente e accorta, soprattutto contando che Groppi è un semiprofessionista e deve alternare gli allenamenti quotidiani al lavoro. Ma comunque ci auguriamo che nei programmi sia compresa la possibilità per il forte piacentino di poter fare valere le sue capacità anche sul palcoscenico internazionale.
NR
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