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La normalità nella disabilità

Quella che vogliamo raccontare è la vita normale di un ragazzo con la una disabilità, la sua famiglia, il lavoro d’impiegato e lo sport che pratica.

Lui si chiama Francesco Fieramosca e già il cognome rimanda a storie d’impavidi cavalieri. Invece lui è un ragazzo di 29 anni nato a Sciacca in provincia di Agrigento e residente ad Albenga dal 2007.

Ha voluto raccontarci la storia della sua vita “Normale” nonostante la paraplegia acquisita in seguito ad un incidente. Ci palerà della sua famiglia, del lavoro, dello sport e delle persone che lo aiutano.

Al mattino la sveglia suona presto! Devo andare al lavoro. Prima dell’incidente avvenuto nel 2005, lavoravo con i mezzi meccanici tipo escavatori, draghe e camion, poi dopo la lesione non ho più potuto continuare a fare quel tipo di lavoro e allora ho deciso di riprendere gli studi. Mi sono diplomato e grazie al titolo di studio ho potuto concorrere per lavorare al Comune di Albenga, dove sono tuttora impiegato.

Alle volte, quando mia moglie, Federica, è di turno in ospedale (lavora come fisioterapista) preparo anche Edoardo per l’asilo, mi viene da ridere perché fintanto che eravamo in due a stare sulla carrozzina era tutto più facile! Adesso lui corre e mi tocca inseguirlo per poterlo vestire, per dargli la pappa ma è una gioia immensa.

Con Federica ci siamo conosciuti nel 2006 durante il ricovero presso l’unità spinale di Pietra Ligure, lei era la mia fisioterapista. Qui qualcuno può fare anche un sorriso sulla solita storia che l’infermiera o la fisioterapista s’innamora del suo paziente. Ma non è andata così. Diciamo che tutto è avvenuto nel modo più naturale che possa esserci, lei non mi ha fatto mai pesare la mia disabilità, semplicemente perché non la vede!

Quando Edoardo è pronto per andare all’asilo o dai nonni, carico tutto in macchina, lui, la sua carrozzina, la mia sedia a rotelle e poi alla fine mi metto alla guida. Prima tappa per Edo, seconda tappa per me, Tutte le mattine per cinque giorni la settimana e poi anche due volte al pomeriggio.

Poi quando la famiglia e il lavoro me lo permettono, mi dedico allo sport. Sono un ciclista della disciplina Paralimpica dell’handbike, la speciale bicicletta che si “pedala” con le mani e sono tesserato con la Polisportiva P.a.s.s.o. di Cuneo.

E’ uno sport duro che richiede costanza e impegno per ottenere dei buoni risultati. In questo periodo sto disputando la 4^ edizione del Giro d’Italia Handbike che si disputa nelle varie città italiane.

Noi atleti dilettanti ci facciamo carico della maggior parte delle spese per il nostro allenamento e devo ringraziare alcune piccole aziende del Savonese per il contributo erogato: La Parafarmacia San Michele, Noberasco, gli Integratori Alimentari + watt, e Palestra You Niverse presso la quale mi alleno.

Finito il lavoro, finiti gli allenamenti, torno a casa da Federica ed Edoardo. Nessuno sconto: in carrozzina si fa di tutto come, ad esempi,o se c’è da mettersi ai fornelli, se c’è da ritirare il bucato o passare l’aspirapolvere si fa.

Che ne dite della mia normalità?

Dorotea Maria Guida

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Posted by redazione web on mag 21 2013. Filed under interessanti. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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