Norberto De Angelis e CEFA insieme per “Less is more”
La filosofia di fondo del Football Americano è quella di conquistare più terreno possibile, scopo che viene raggiunto attraverso la forza mentale più che quella fisica.
Forse Norberto De Angelis, ex linebacker campione d’Europa di football americano con la nazionale italiana, questa forza non l’ha mai persa anche dopo l’incidente che l’ha reso disabile, avvenuto durante una missione in Africa, dove l’atleta aveva deciso di vivere.
Gli è bastato “poco” per rimettersi in gioco e ridare un senso alla sua vita, “un film come quello di Forrest Gump, che ti dà voglia di rompere le protesi alle gambe per tornare a volare”, come ha dichiarato più volte Norberto.
Così è tornato a dedicarsi allo sport, stavolta in handbike, dove nel 2009 in 80 giorni è riuscito a diventare l’unico disabile a percorrere la famosa Route 66 (3798 km) negli Stati Uniti. Poi, nell’estate del 2012 è diventato campione di estensione su panca.
Oggi Norberto collabora con CEFA, associazione di volontariato che dal 2009 lavora a Dar es Salaam, capitale commerciale della Tanzania, sul tema della disabilità.
CEFA insieme ai propri partner locali CCBRT e Radar Development sta realizzando il progetto “LESS is MORE” .
Questo slogan, che apparentemente è contraddittorio “meno è più”, nasconde in realtà un significato molto profondo, ovvero, che anche se hai limiti fisici (quindi less), con una grande determinazione, puoi ottenere risultati importanti (more).
In favore della campagna mediatica di CEFA, Norberto partirà dall’Italia il 6 Ottobre 2013, per giungere in Tanzania con l’obiettivo di attraversarla da Ovest a Est in handbike percorrendo 750 km.
L’atleta desidera aiutare una delle fasce più svantaggiate dell’Africa Sub-sahariana, cioè le persone con difficoltà mentali e fisiche, promuovendo il riconoscimento dei diritti di pari opportunità e comunicando che i disabili non sono un peso.
Il percorso prevede il passaggio in località dove Cefa sta operando o ha operato.
La prima tappa avrà luogo a Matembwe, villaggio dove Norberto è stato volontario prima dell’incidente. Assieme a lui la Matembwe Village Company, impresa che da vent’anni crea iniziative per lo sviluppo in Tanzania.
Successivamente farà tappa a Njambe per incontrare le varie autorità regionali che operano nell’ambito del sociale, per proseguire a Makambako – Wangingombe dove risiede il Centro di riabilitazione su base comunitaria gestito dal CESC project di Roma.
A Iringa troverà la Nyumba Ali, casa famiglia gestita da una coppia di Bologna che accoglie disabili e fornisce servizi di fisioterapia e il Neema Craft, progetto della chiesa anglicana con ostello, ristorante-bar e laboratorio artigianale gestiti da disabili.
Dopo aver fatto tappa anche a Ilula e Morogoro, terminerà il viaggio a Dar es Salaam, dove Norberto terrà un meeting con tutte le Disabled People Organizations locali con cui CEFA ha collaborato in questi anni, vedrà il coinvolgimento di autorità locali e statali, spiegando il significato della sua “impresa” e lanciando un appello sulle politiche e iniziative da attivare/rinforzare in Tanzania.
Ciò che vuole comunicare Norberto è un sincerissimo: “Puoi farcela!” a chi è in difficoltà e dare un forte incoraggiamento alle associazioni che si mettono in gioco per loro, oltre a promuovere una conoscenza di un’Africa capace di riscatto e di forte impegno personale.
Per saperne di più è possibile visitare www.cefaonlus.it, che non sarà solo il sito nel quale saranno portate avanti le donazioni on line, ma sarà anche il luogo virtuale dove attività on line, off line e comunicazione si collegheranno.
Un’altra iniziativa per aiutare questo progetto dal nome “Dai una spinta a Norberto” sarà attiva da Febbraio e consiste nel premiare chi riuscirà a raccoglie 10.000 euro per aiutare la Tanzania.
Chi raggiungerà l’obiettivo, verrà invitato e ospitato a vedere come vengono utilizzati i fondi e potrà seguire Norberto nella traversata della Tanzania.
Stefano Corradini
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