Fabrizio Macchi in Galleria del Vento per inseguire un altro oro
Fabrizio Macchi in azione nella Galleria del Vento del Politecnico di Milano. Foto di Ugo Zamborlin
Fabrizio Macchi è un uomo molto preciso e un atleta che non lascia nulla al caso. Nell’anno dei Giochi Paralimpici di Londra e dei mondiali su pista di Los Angeles (9-12 febbraio), il ciclista bi-campione del mondo ha deciso di migliorare ogni piccolo dettaglio della preparazione e, ieri mattina, si è sottoposto a sei ore di test nella Galleria del Vento dell’Istituto Politecnico di Milano.
Sotto lo sguardo attento di Stefano Maldifassi, Direttore Tecnico Centro Ricerche della F.I.S.I., e di un team di esperti guidati dal responsabile tecnico del Galleria del Vento Luca Ronchi e dai ricercatori del dipartimento di meccanica Marco Belloli e Sara Muggiasca, Macchi ha testato body, ruote e biciclette, con l’obiettivo di individuare la migliore aerodinamicità dei componenti, per arrivare a limare decimi preziosi in gara.
“Abbiamo testato 8 body, 9 ruote e 2 biciclette – racconta Macchi – Mi veniva sparato in faccia un vento di 40 o 48 km/h, a seconda del test, riproducendo condizioni simili a quelle che ritrovo in gara. Durante i test percepivo ogni minima differenza e in questo modo sono riuscito a capire con quale tipo di abbigliamento e di ruote mi trovo meglio e qual è la migliore posizione in sella sulle bici da cronometro e inseguimento. Adesso la priorità è di preparare il body di gara che più si addice al mio corpo per presentarmi sull’anello del velodromo di Los Angeles nel migliore dei modi. Dopodiché tornerò di nuovo in galleria a giugno, prima di Londra, per sistemare gli ultimi dettagli e partecipare alla mia quarta Paralimpiade avendo curato ogni dettaglio nel particolare”.
“Durante i test – spiega Stefano Maldifassi – abbiamo cercato di avvicinarci il più possibile alle condizioni reali che l’atleta trova in gara. Ogni singola prova ci ha fornito informazioni utili sui componenti esaminati, anche se adesso dobbiamo decodificare tutti i dati registrati e, solo a fine settimana, potremo fornire a Fabrizio risultati definitivi. In questo modo e con i giusti accorgimenti che verranno riportati su tessuti e materiali si potrà arrivare a migliorare la performance contro il tempo. La F.I.S.I. collabora con il Politecnico di Milano dal 2010. Dallo scorso anno abbiamo stipulato una convenzione con l’Istituto e, grazie alla Fondazione del Politecnico, abbiamo lanciato il progetto “Sport Tecnology” di cui il professore del dipartimento di meccanica Federico Cheli è il responsabile. Un progetto importante, che è riuscito ad avvicinare anche diverse aziende e che ci permette di continuare a testare i materiali sugli atleti dello sci alpino e su Fabrizio Macchi”.
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